BANCA DELL'ITALIA CENTRALE PER L'AGRICOLTURA ED IL COMMERCIO 5 AZIONI PISTOIA
1918 - BANCA DELL'ITALIA CENTRALE PER...
BANCA DELL'ITALIA CENTRALE PER L'AGRICOLTURA ED IL COMMERCIO 5 AZIONI PISTOIA
1918 - BANCA DELL'ITALIA CENTRALE PER L'AGRICOLTURA ED IL COMMERCIO 5 AZIONI - PISTOIA

1918 - BANCA DELL'ITALIA CENTRALE PER L'AGRICOLTURA ED IL COMMERCIO 5 AZIONI - PISTOIA

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1918 - BANCA DELL'ITALIA CENTRALE PER L'AGRICOLTURA ED IL COMMERCIO 5 AZIONI - PISTOIA 
Costituita con atto 6 Marzo 1918

Storica Banca Italiana con sede in Pistoia. Titolo al portatore da 5 azioni. Riporta le firme originali dei due amministratori. Completo di cedole.

Descrizione

La crisi del 1929 travolse il sistema bancario, infatti il modello della banca universale aveva fatto sì che il crollo dei titoli di borsa travolgesse anche le banche che avevano forti legami con le industrie.

Per evitare in futuro un simile disastro, in alcune nazioni fu abbandonato il modello della banca universale e fu imposta la distinzione fra banche di deposito, che raccoglievano il risparmio presso la clientela e non potevano detenere partecipazioni nelle imprese, e banche d'affari, specializzate nel credito a medio e lungo termine.

Questa separazione si realizzò con caratteri specifici nelle diverse nazioni. Negli Stati Uniti il Glass-Steagall Act del 1933 impose la divisione fra commercial banks che raccoglievano i depositi, ma li potevano reimpiegare solo in titoli di stato, e Investment banks che potevano operare liberamente su titoli e partecipazioni societarie, ma non potevano raccogliere depositi[50]. La storica banca d'affari JP Morgan scelse di diventare una banca commerciale, mentre si affermarono come merchant banks Morgan Stanley, First Boston, Kuhn Loeb & Co., Dillon Read, Salomon Brothers, Goldman Sachs, Lehman Brothers, Merrill Lynch.

In Italia la "legge bancaria" (R.D.L. nº 375 del 12 marzo 1936 e altri, convertiti, con modificazioni, in legge 7 marzo 1938, n. 141) trasformò la Banca d'Italia in istituto di credito di diritto pubblico, ovvero di proprietà pubblica, in quanto gli azionisti privati furono espropriati e le loro quote assegnate a enti pubblici[51]. Con altri decreti dello stesso anno fu imposta la separazione fra "banche di credito ordinario" che raccoglievano presso la clientela e prestavano solo a breve termine (credito per liquidità), e gli "istituti di credito a medio e lungo termine", specializzati nel credito per investimenti. Questi ultimi erano controllati dalle banche di credito ordinario: fra di essi Mediobanca, partecipata dalle banche di interesse nazionale[40], fra gli anni sessanta e l'inizio degli ottanta sotto la guida di Enrico Cuccia ebbe un ruolo di "arbitro" dell'economia italiana per alcuni decenni. La legge bancaria italiana impose inoltre (e soprattutto) la separazione fra banche e imprese: le banche non potevano partecipare al capitale delle industrie e viceversa.

In Germania, invece, il Kreditwesengesetz del 1934 non abolì il sistema della banca universale, ma introdusse meccanismi di vigilanza e di assicurazione sui conti correnti.

La riforma bancaria in Francia fu attuata con le leggi 2 dicembre 1945 e 1º gennaio 1946: in questo paese erano già tradizionalmente separate le banche di deposito e quelle d'affari, la riforma perciò consistette nella nazionalizzazione sia della Banque de France, sia delle quattro maggiori banche di deposito (Lyonnais, SocGen, CNEP, BNCI).

Nel 1946 il governo laburista di Clement Attlee nazionalizzò anche la Banca d'Inghilterra mediante il "Bank of England Act".

In Giappone la legge bancaria fu emanata nel 1948, durante l'occupazione americana, e, a imitazione del Glass-Steagall Act, imponeva alle banche ordinarie di non reinvestire i risparmi dei correntisti se non in titoli di stato[54]. Nel 1952 fu emanata la legge che istituiva le banche di credito a lungo termine: Nippon Kangyō Ginkō, Nippon Kogyō Ginkō e Nippon Chōki Shin'yō Ginkō.

In Germania gli istituti di credito a lungo termine furono fondati negli anni della Ricostruzione: nel 1948 il Kreditanstalt für Wiederaufbau, nel 1949 la Industriekreditbank e nel 1952 l' Ausführkredit.

Liberalizzazioni e globalizzazione

L'affermazione mondiale della teoria neoliberista negli anni novanta ha portato a riforme bancarie di segno opposto rispetto a quelle di metà Novecento: esse hanno abolito la separazione fra banche di investimenti e banche ordinarie, e hanno nuovamente permesso l'acquisizione di partecipazioni industriali da parte degli istituti di credito. In questo senso hanno operato il Testo Unico Bancario del 1993 in Italia, e il Gramm-Leach-Bliley Act del 1999 negli USA, che ha abrogato la legislazione Glass-Seagall.

Il neoliberismo, abolendo le barriere protezionistiche, ha portato anche alla cosiddetta "globalizzazione", con la conseguenza di spingere le banche a fondersi fra di loro per sostenere la concorrenza in un mercato unico planetario. All'interno di questo processo si è inserita anche l'Unione economica e monetaria dell'Unione europea.

In Italia in seguito a una serie di fusioni sono nati due colossi: Intesa SanPaolo è l'erede di banche storiche come la Banca Commerciale Italiana, la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, il Banco Ambrosiano, l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, l'Istituto Mobiliare Italiano e il Banco di Napoli. L'Unicredit è il successore del Credito Italiano, del Banco di Roma, del Banco di Sicilia.

In Spagna il Banco de Bilbao si è fuso con il Banco de Viscaya e Argentaria, mentre il Banco de Santander ha assorbito il Banco Central e il Banco Hispanoamericano.

In Francia il Crédit Agricole ha preso il controllo del Crédit Lyonnais, mentre il Crédit Mutuel ha preso quello del Crédit Industriel et Commercial. Inoltre, tutte le banche popolari e le casse di risparmio si sono fuse insieme, dando vita al gigante Banque populaire caisse d'èpargne. La Banque Nationale de Paris, da parte sua, si è fusa con la Banque de Paris et des Pays Bas per creare BNP Paribas, e questa ha successivamente acquisito in Italia la Banca Nazionale del Lavoro. Solo la Société Générale non è stata oggetto di grosse fusioni fra i cinque maggiori gruppi bancari francesi.

In Svizzera la UBS ha assorbito la SBS, mentre il Crédit Suisse ha assorbito la Banque Populaire Suisse.

In Germania la Dresdner Bank è stata assorbita dalla Commerzbank, riducendo a due le Grossbanken tedesche: Deutsche e Commerz.

La banca delle poste olandesi è diventata il colosso ING Groep, che ha successivamente acquisito le banche d'affari Barings e Lambert.

Nel Regno Unito si parla ormai di big four con riferimento a Hong Kong and Shanghai Banking Corporation (che ha assorbito la Midland), Barcklays, Royal Bank of Scotland (che controlla NatWest) e Lloyds Bank.

Negli Stati Uniti JPMorgan si è fusa con la Chase, dando vita alla JP Morgan Chase.

In Giappone Mitsubishi e Tokyo sono confluite nella Mitsubishi UFJ Financial Group; mentre Sumitomo e Mitsui hanno dato vita alla Sumitomo Mitsui Banking Corporation. Il Mizuho Financial Group, infine, è il successore di istituti storici come la Fuji, la Dai-Ichi, la Nippon Kangyō Ginkō e la Nippon Kogyō Ginkō.

Alla fine di questo processo di fusioni e acquisizioni si è formato un gruppo di trenta maggiori banche mondiali, considerate "sistemiche" dal Financial Stability Board.

Le fusioni non hanno risparmiato le banche di emissione. La globalizzazione e la necessità di competere su mercati sempre più allargati hanno indotto molte nazioni dell'Unione europea ad unire le proprie valute e conseguentemente i propri istituti di emissione, dando vita alla Banca Centrale Europea.

La crisi del 2008

Come la crisi del '29, anche la crisi del 2008 ha gravemente colpito il sistema bancario: Lehman Brothers è fallita, mentre altre banche sono state "salvate".

In alcuni casi il bail-out è stato effettuato da banche più solide, in particolare Merrill Lynch si è accorpata con la Bank of America, mentre Morgan Stanley è stata salvata da un investimento del Mitsubishi UFJ Financial Group[59].

Analogamente in Gran Bretagna la Bank of Scotland è diventata una controllata della Lloyd Bank, grazie a una sospensione della normativa britannica sulla concorrenza.

In altri casi è dovuto intervenire lo stato. Un'agenzia federale ha dovuto rilevare i due istituti specializzati in ipoteche Fannie Mae e Freddie Mac.. Goldman Sachs è stata salvata congiuntamente da Berkshire Hathaway e dal Tesoro degli Stati Uniti.

Analogamente un'agenzia del governo britannico ha effettuato investimenti nella Royal Bank of Scotland, in cambio del quale ha ricevuto l'84% delle azioni. La Banca Nazionale Svizzera ha salvato la UBS e il governo olandese ha fatto un prestito per salvare ING.

In ogni caso, Goldman Sachs e Morgan Stanley, le ultime due investment banks statunitensi rimaste autonome, hanno annunciato che sarebbero diventate banche ordinarie sotto la vigilanza della Federal Reserve, annullando così, dopo 75 anni, la distinzione fra merchant banks e retail banks.

Dettagli del prodotto

Luogo di emissione
Pistoia
Anno di emissione
1918
Nazione di emissione
Italia
Indice di rarità
R2
Indice di quotazione
S2
scripofilia

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